31 maggio 2011 – Circolo Pickwick
-Ascoltare il figlio Umberto, nella raccolta atmosfera del Circolo Pickwick, ci ha consentito di rivivere con autentica partecipazione la Storia di “GIORGIO AMBROSOLI –
“Qualunque cosa succeda”
“Un racconto che illumina il carattere esemplare delle scelte del Padre, la sua coerenza agli ideali di libertà e responsabilità e, insieme, sottolinea il valore positivo di una storia ancora straordinariamente attuale”
Solo sette anni, aveva Umberto, quando il Padre veniva ucciso a Milano la notte dell’ 11 luglio 1979. Troppo pochi per capire cosa fosse successo. Tanti per aprire un vuoto incolmabile nella sua vita. Ecco che da “adulto”, ripercorre la storia del Commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, sulla base di ricordi personali, familiari, di amici e collaboratori e attraverso le agende del padre, le carte processuali e alcuni filmati dell’archivio RAI.
Il quadro che ne vien fuori è nitido e senza grigie sfumature. Giorgio Ambrosoli è un vero uomo, si-si … no-no. Agendo in situazione di isolamento, sapeva di indagare su uno snodo di un sistema politico-finanziario corrotto e letale, ed era ben consapevole delle difficoltà e dei rischi a cui andava incontro. Aveva scritto alla moglie “Pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevoprima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perchè per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese[…] Qualunque cosa succeda, comunque tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo”. Il commento a questo brano da parte di Umberto, illumina senza incertezze il legame tra la sua mamma ed il suo papà. “Mia madre lo aveva scelto per come era e per i valori che lo sorreggevano e quindi mio padre, anche di fronte alle mortali minacce, sentiva che era suo compito rimanere se stesso fedele alla moglie ed ai “loro” ideali”.
Il racconto si è snodato seguendo le puntuali domande rivoltegli dal Conduttore. Al termine, le domande poste dall’avvertito pubblico, hanno consentito di approfondire ulteriori tematiche. Pregevole l’intervento del prof.re Cotroneo.
Nella prefazione del libro, l’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca dei fatti, membro del Direttorio della Banca d’Italia, così fotografa la sua testimonianza. “…insieme agli altri ho vissuto quella che non era solo la tragedia di un uomo giusto e della sua famiglia; quel colpo sparato a Giorgio Ambrosoli era destinato al cuore dello Stato, inscrivendosi l’episodioin un clima inquietante e torbido di intrecci tra la malavita e le forze eversive, che puntavano alle istituzioni con un disegno destabilizzante, non dissimile, nei suoi esiti, da quello perseguito dal terrorismo, dalla lotta armata.”
Nella cordiale e vigorosa finale stretta di mano, il suggello ad uno splendido esempio di cultura ed impegno civile.