giovedì 5 maggio 2011 – Parrocchia Santa Maria di Gesù inf.-Provinciale- Un grande finale per gli incontri di Legalità programmati per questo 2011 dalla Comunità parrocchiale guidata con semplicità e fermezza da Padre Terenzio Pastore.
Don Luigi Ciotti non racconta, ma vive, attualizza e trasferisce agli interlocutori tutte le senzazioni e i sentimenti che nascono nel profondo del suo animo di Pastore. Si! Si sente, si percepisce che tutto ciò che proclama è frutto di intenso lavorio. Spesso, si dispone all’Azione dello Spirito, riuscendo a snocciolare una sequela di fatti,
che fanno impallidire i tanti soloni che “inculcano” le idee dell’egoismo e della schiavitù. Don Luigi, Ci ha fatto entrare in una nuova dimensione, la dimensione della Responsabilità. (Nei miei ricordi, oltre all’arcivescovo Don Franco Montenegro, già nel 2001 a Gambarie d’Aspromonte, il Cardinale Salvatore Pappalardo, durante un Convegno interregionale di Catechesi, in un colloquio personale, parlando della “Primavera Palermitana” 1985, ad una mia precisa domanda mi
aveva fortemente e quasi brutalmente sottolineato che i cambiamenti nella Società possono avvenire solo se ciascuno è pronto alla responsabilità.) Nessuna delega, quindi. Così Don Ciotti utilizzando “L.I.B.E.RA.” ha scandito la valenza di ogni singola iniziale, cominciando da L. come Libertà.
La responsabilità è il tratto di unione tra la Legalità e la Giustizia. Il nostro fine è la Giustizia. La Legalità è solo un “mezzo” da condividere, ma senza la Libertà non c’è Uguaglianza e Giustizia.
Quindi propedeutica per il nostro “fine”, per passare dalla Legalità alla Giustizia attraverso la Responsabilità, è la LIBERTA‘.
Un uomo senza lavoro; non è libero. Un precario; non è libero. Un commerciante che deve pagare il pizzo; non è libero. Per essere Liberi bisogna pagare il prezzo… di combattere tutte le mafie, non solo il gruppetto Criminale associato, ma specialmente gli altri, coloro (i famosi colletti bianchi, professionisti, burocrati, politici e …, che con noncuranza “non vedono” e non “sentono”, che sanno farsi gli affari Loro.
«Solo con l’educazione, si può sconfiggere il male dell’egoismo.»
Toccanti, vere ed umane le storie di uguaglianza di Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani uniti nella morte e negli ideali a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone. (Strage di capaci 23/maggio/1992). Tutti e tre Pugliesi, terra di nobile sacrificio. E poi la nascita di LIBERA con Antonino Caponnetto e la Mamma dell’agente Roberto Antiochia (che interruppe le ferie per fare la scorta a Ninni Cassarà), Rosario Livatino, Don Peppe Diana e …tanti altri ancora.
ATTUALITA’– Oggi è possibile comprare i prodotti di Libera Terra, frutto della coltivazione dei poderi confiscati alla mafia. Giovani, uniti in cooperative, che lavorano producono, pasta vino olio e … la mozzarella di bufala. Molto altro ancora si può e si deve fare iniziando per esempio ad attuare i 5 auspici, che se realizzati darebbero un grande contributo alla realizzazione della Giustizia. Pertanto – BUONA VISIONE! Donne e Uomini Liberi!