7 marzo 1947
Giuseppe Maiorana
Biagio Pellegrino
Giuseppe Lo Vecchio
Non una formalità ma il riconoscimento del valore del sacrificio di tre giovani messinesi uniti nell’anelito di libertà e di giustizia.
Valori, sottolinea il Prof.re Federico Martino, che bisogna coltivare e mai dare per acquisiti-“Perchè nessuna libertà viene mai regalata e bisogna riconquistarla anche al prezzo dell’estremo sacrificio”. Questo intervento faceva seguito a quello di Lillo Oceano, che nel pronunciare il proprio breve ma sentito discorso, metteva in risalto e coniugava le battaglie del pane con le battaglie per la legalità e la costituzione, che sarebbe stata poi promulgata il 1° Gennaio del 1948.
Sentimentalmente coinvolto, oltre che preciso e nitido, l’apporto ‘storico di Peppino Mangiapane, che ricordando i suoi 14 anni, riviveva lo sgomento provato alla vista dei feretri su uno dei quali era poggiato il famoso “panino”, trovato nelle tasche di Pellegrino. Episodio che lo ha portato naturalmente a schierarsi a difesa dei poveri e segnarne l’avvio verso l’impegno politico. Non numerosa ma qualificata la presenza. Tra gli altri abbiamo riconosciuto Gaetano Santagati, sempre presente nelle manifestazioni cittadine, dove si deve portare il proprio contributo di solidarietà (Immigrati) o difendere diritti e valori di libertà come la Scuola pubblica, No al Ponte.
«Volutamente ho tralasciato di mettere cariche onorifiche o appartenenze di colore politico perchè questi avvenimenti sono la storia di Messina e quindi appartengono a tutti i “messinesi” che vogliano condividere questi valori.»
Interventi
Chiedo scusa per i fattori tecnici ed ambientali che non hanno consentito una perfetta registrazione, ma il contenuto è molto più importante.
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