Si è concluso l’itinerario di Legalità, organizzato dalla Parrocchia di Santa Maria di Gesù, con un coinvolgente incontro con suor Carolina.
Dopo la splendida e ricca, di spunti personali, testimonianza dell’Arcivescovo di Agrigento il ‘nostro Don Franco Montenegro, non poteva esserci compimento più proficuo ed attuale.
Compito del parroco Don Terenzio Pastore presentare Suor Carolina, responsabile del Centro Padre Nostro della Diocesi di Locri Gerace, la quale ha dato, con stile semplice ed essenziale, la testimonianza del cammino svolto fianco a fianco con ‘Don Pino.
Ha ricordato come Padre Puglisi si sia offerto spontaneamente, alla chiamata fatta ai suoi Presbiteri dal Cardinale Pappalardo, per ricoprire il ruolo di parroco in un quartiere difficile come quello di Brancaccio. La Sua è stata una scelta precisa a favore degli abitanti tutti del quartiere e principalmente per i giovani.
Don Puglisi ha saputo trasfondere a tutti, specialmente ai giovani, il messaggio di pace, di gioia, di amore ma soprattutto di Libertà.
Ha dato la vita per insegnare ai giovani a non essere schiavi ma a saper camminare a testa alta. Un vero educatore che ha impresso indelebilmente, nel concetto di liberta, il non dover chiedere per favore quello che spetta per diritto di cittadinanza ed anzi esigerlo.
Nel suo cammino con la Comunità non c’è nessuna concessione al protagonismo. Al contrario , tutte le sue opere parlano di condivisione, di solidarietà di amicizia. Dopo aver accettato, con serenità tutte le angherie dei mafiosi di Brancaccio, verso la sua persona, ha reagitocon una durissima ‘Omelia di denuncia del sopruso quando ad essere colpiti sono stati i suoi inermi collaboratori.
Nell’anno dedicato al Sacerdozio Ministeriale, la figura di Don Pino, spicca come esempio di ‘normale martirio. Suor Carolina ha poi risposto alle tante domande postele, sottolineando il posto ‘singolare di don Pino tra le Vittime della mafia.