24 febbraio 2016 – Villa Pace – Ancora una volta siamo rimasti colpiti dalla ricchezza delle testimonianze e professionalità della dott.ssa Alexandra Voienko specialista cultrice relatrice sugli “Archetipi iconografici della Scuola Russa” e della Iconografa Lia Galdiolo “L’Icona nel tempo dell’uomo” che ha comunicato molto di se nell’esperienza di fede intimamente connessa al dono ricevuto di poter rappresentare, non ‘dipingere, le Icone.
Prima di iniziare, il prof.re Giovanni Caola ha rivolto il saluto di benvenuto al qualificato uditorio e ringraziato il coordinamento del Centro Europeo di Mito e Simbolo e l’Associazione Messina Russia per il fattivo apporto per la preparazione dell’incontro, dando poi la parola per l’introduzione a padre Alessio Mandanikiota..
Padre Alessio ha, con sagace umiltà, acclarato le qualità delle Relatrici, ponendosi su di un piano di attento ascolto ed evidenziando le notevoli differenze tra le due sensibilità esistenti tra oriente ed occidente. Significativo di questo diverso approccio la dizione orientale di “SS. Madre di Dio” riferita a Maria madre di Gesù. Ha poi ancora sottolineato che se non si opera nell’ambito della Fede diventa incomprensibile poter penetrare nel mistero della rappresentazione del Divino. I filmati riferiscono il sonoro mentre le immagini spesso ripetute ci sorprendono per la bellezza e il duro lavoro di preparazione e di rifinitura che sta alla base della nascita di ogni Icona. Il “Santo Volto” è l’origine di tutte le Icone. “La Donna vestita di Sole. La SS. Trinità nel Nuovo ed Antico Testamento. Le Icone dei Santi. Tutto illuminato dall’interno, con l’ossatura formata da quadrati, triangoli, cerchi ed altre figure geometriche dotate di simmetria. Un vero capolavoro che unisce ingegno cuore e preghiera.L’Icona del “Santo Volto” ha dato il suo valido apporto in episodi di Ecumenismo che ha visto anche protagonisti Papa Giovanni Paolo II (2004) e Papa Francesco (2016).