14 ottobre 2015 – Biblioteca dei Cappucini Messina
«Niente di questo mondo ci risulta indifferente»
dalla “Laudato sì” di Papa Francesco“
Nel primo intervento, padre Felice Cangelosi, (direttore della Biblioteca) dopo aver sottolineato lo spirito Francescano che emana dall’Enciclica, ha illustrato con dovizia le attività che vi si svolgeranno, riconducendole nel solco del cammino della Chiesa a cominciare dall’Anno della Misericordia e dall’Indizione dell’Anno Santo che inizia l’8 dicembre 2015, data in cui si concludeva il Concilio Vaticano II, con il Papa Paolo VI.
Poi il prof.re Pippo Lipari ha ‘raccontato il vissuto di Don Fabio ,ricordandone la vicinanza con il ‘santo Vescovo Don Tonino Bello e l’appartenenza a Pax Cristi, oltre alle doti personali puntualmente confermate nel corso della relazione e del dibattito susseguente.
Don Fabio Corazzina – per me è’ stato un ritorno al passato (1986-92) ascoltare con continuità la modulazione vocale del bresciano Sacerdote e Parroco, dotato di quelle qualità di sintesi proprie di chi fa il proprio ‘lavoro con amore e determinazione. Il suo ‘racconto della Laudato si è incentrato sulle motivazioni della scelta di Papa Francesco, scelta che viene da lontano fin dal giorno del suo insediamento in Piazza S. Pietro. Ripercorrendo i capitoli, li ha rivisti secondo la logica del Concilio Vaticano II (1962-1965) «Vedere – Giudicare – Agire». Basilare anche la considerazione fatta che il Vescovo di Roma, abbia tratto moltissimo dal lavoro delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo. E’ un afflato che unisce tutti i popoli; dove c’è il creato, c’è l’uomo,.. c’è Dio. Non ci sono sottocategorie ma un tutt’uno che deve essere salvaguardato dallo scempio fatto dagli uomini in questi secoli, specialmente nell’ultimo. A questo punto ha voluto ricordare un esempio emblematico di mancata attenzione, con la coscienza che ha riposato il sonno dei giusti per poi risvegliarsi per merito di una Parrocchia, di Laici, della Scuola e poi dei politici, per cui è stato possibile rimuovere anche fisicamente da Castenedolo l’esistente fabbrica di mine contro l’uomo. Ancora più stridente il contrasto di una fabbrica di morte nata in una terra che ha dato i natali a ben due Papi: Paolo VI, (Concesio Brescia) e Giovanni XXIII (Sotto il Monte Bergamo). Altro esempio: il fenomeno della Lega, poco Lavoro pastorale per rimarcarne la lontananza dall’Annuncio Evangelico. Anche in una Città evoluta come Brescia, strapiena di iniziative di vero volontariato, di case Editrici e tanto altro, si constata che è difficile cambiare mentalità verso quelli che consideriamo diversi. Noi messinesi, che non abbiamo, come Brescia, “Le classi Straniere” frutto degli attuali numeri della recentissima immigrazione, ma abbiamo i millenni di interazione e coniugazione con i Popoli del Mediterraneo (Arabi Spagnoli Angioini… e non solo (Normanni, Svevi, …), ci riteniamo fortunati perché come ‘Popolo siamo costituiti da un crogiolo di Popoli, in sintesi da un solo Popolo.
Al termine, padre Felice ha, saggiamente, rampognato tutti, me compreso. per il risultato asfittico del dibattito sull’agire. E quindi faccio il “mea culpa” per l’intervento provocatorio in cui riferivo, verità amare, su Lumezzane, terra del Cloro esavalente (la più alta concentrazione di Imprese che utilizzano il cromo per posate e pentole), sulle fonderie, con gli altiforni che producevano il famoso tondino, e sull’industria agraria del latte, dove fin dagli anni ottanta hanno lavorato, fornendo ricchezza agli indigeni, migliaia di Persone provenienti prevalentemente dall’Africa; Marocco, Tunisia, Etiopia ecc. … e dall’India, dal Blangadesh, dal Pakistan ecc…