Sabato 14 marzo 2015 – Chiesa avventista del settimo giorno
«Ecumenismo a Messina»
Sabato 14 marzo 2015 i soci del SAE di Messina hanno incontrato i fratelli cristiani della chiesa avventista, per condividere con loro il momento di formazione della “Scuola del Sabato” e partecipare al Culto della Parola. I membri della Chiesa avventista del settimo giorno di Messina si incontrano regolarmente nei locali della loro chiesa sita in via XXIV Maggio.
Il tema, che concludeva la riflessione settimanale, aiuta a far capire come intendere e vivere la legge di Dio. I versetti proposti all’inizio della conversazione e del confronto in gruppi sono tratti dal libro dei Proverbi: «4Quelli che trasgrediscono la legge lodano il malvagio, quelli che la osservano gli si mettono contro. 7Osserva la legge il figlio intelligente, chi frequenta gli ingordi disonora suo padre. 9Chi allontana l’orecchio per non ascoltare la legge, persino la sua preghiera è spregevole».
Si dialoga fraternamente, ognuno si inserisce nell’intento di rendere maggiormente chiara ed efficace la comprensione del testo biblico. Fede e Legge: binomio inscindibile. Fede, da non identificare con religione, indica un cammino, un percorso che conduce a Dio, un percorso vissuto alla luce della Sua Parola.
Il sermone del Pastore Ciantia ha toccato punti salienti del vangelo di Giovanni ai capitoli 13-17. Interessante la sottolineatura di come nel testo non si parli di “membri di chiesa” ma di “discepoli”. Siamo tutti discepoli del Signore, discepoli amati dal Signore di un amore senza misura, incommensurabile. Un amore che si fa servizio nel gesto della lavanda dei piedi. Un amore che incoraggia, rassicura e sostiene i discepoli nell’imminente passione del loro maestro. Il rapporto con il Signore, dice il pastore avventista, oltre che di promesse è fatto anche di impegni. Come discepoli abbiamo un triplice impegno: 1) di conoscere il Padre, non di una conoscenza superficiale ma intima, personale, dialogica; 2) di essere Chiesa, l’insieme dei chiamati dal Signore, la comunità dei radunati; 3) di andare a condividere con altri l’intimità maturata con Dio e in seno alla comunità dei chiamati.
Il cammino che identifica il discepolo del Signore si struttura, pertanto, in tre momenti: ALTO-ALTRO-ESTERNO. Da un’esperienza di intimità e in verticale con Dio mediante l’apertura alla comunità dei chiamati scaturisce l’inscindibile condivisione all’esterno, con coloro che sono fuori. Questo itinerario del discepolo, spiega il pastore, ha una corrispondenza con i gesti di Gesù per la sua Chiesa. In fondo Gesù si sceglie i Dodici dopo un’intensa preghiera di supplica al Padre e li forma, li modella (stesso verbo del “creare” in Genesi) come una nuova creazione per tenerli con sé e per mandarli in missione.
Prendendo in mano il libro dei canti (quello da loro detto dei giovani) abbiamo potuto notare in esso la presenza di canti comuni ai cattolici e ai pentecostali. Il che ci ha fatto ricordare quel bellissimo interscambio che il gruppo ecumenico ha promosso tanti anni fa, ai tempi del pastore Enzo Caputo. Ci rendiamo conto che l’ecumenismo opera riconciliazione e comunione con i tempi e i modi che vuole il Signore. (Antonina Busà).
Grazie. Rendi sempre più interessante il nostro impegno ecumenico a Messina. L’incontro con gli avventisti era desiderato da tanti anni. E’ stata quindi una grazia quella di aver potuto condividere con loro il loro modo di fare la festa del sabato. (Carmelo)