sabato 14 febbraio 2015 – Una sentita manifestazione ha unito tante diverse componenti territoriali dell’Area dello Stretto.
CONTINUITÀ TERRITORIALE – AREA INTEGRATA DELLO STRETTO
Presenti Renato Accorinti (ME) – Maria Teresa Collica (B.P.G.) – Vicesindaco (RC) – Daniele Ialacqua (Ass. ME) le sigle Confederali unitarie di CGIL CISL UIL – e quasi tutti i Sindacati di categoria…poi Associazioni e Movimenti variegati e singoli Cittadini in un Corteo che si è distinto per la compostezza, solo qualche Gruppo ha voluto emulare la…“Camera dei Deputati”.
PERCORSO – Il Corteo, partito dalla Piazza dell’Unità Europea (Palazzo Zanca), ha prima raggiunto Piazza Antonello svoltando verso Corso Cavour in modo da arrivare in via T. Cannizzazro e ‘passare in mezzo all’Università ed al Palazzo di Giustizia. All’incrocio con il Viale S. Martino svolta a sinistra sullo stesso per poi dopo un centinaio di metri a destra per immettersi sulla via Primo Settembre verso la Stazione, infine il raggiungimento della Stazione Marittima.
Comunicato congiunto di Legambiente Sicilia e il Circolo Legambiente dei Peloritani che delinea con efficacia la situazione attuale – “... continua la politica di dismissione e declassamento che colpisce di volta in voltai treni diurni ad alta percorrenza; i trasporti marittimi veloci; il sistema di traghettamento; i benefici per i trasporti dei pendolari; l’obbligo per assicurare i collegamenti secondo il diritto della continuità territoriale; la mancanza di investimenti adeguati per l’ammodernamento ferroviario con il completamento del doppio binario, l’avvento dell’alta velocità e l’impiego di mezzi nuovi in regime di concorrenza tra vettori. E’ tempo invece di rilanciare le proposte di Legambiente per “l’AREA INTEGRATA DELLO STRETTO” (arch. Mimmo Fontana – ing. Enzo Colavecchio).
Nota BLOG – Togliere la continuità ai treni a lunga percorrenza è un’idea che fa a pugni con la logica del trasporto pubblico e mortifica l’intero popolo siciliano. Invece di incrementare le corse e favorire l’integrazione dell’Area dello Stretto si spendono miliardi per il trasporto su rotaia di merci in progetti faraonici inutili e dannosi che presumono arbitrariamente incrementi logaritmici (Es. TAV).