20 – 12 – 2014 – Messina: una città e un porto al centro del Mediterraneo e del Sud Europa. Una città distrutta dai terremoti da quello del 04 febbraio 1169 ai più recenti del 05 febbraio 1783 e del più disastroso datato 28 dicembre del 1908. “Messina fu ricostruita seguendo le leggi antisismiche: strade larghe e palazzi bassi. Ma la storia gloriosa della città crollò insieme agli antichi palazzi. Nulla fu più come prima.”(ing. D. Bucca)
Legambiente dei peloritani da sempre attenta ai valori della memoria storica di cui è intessuta la nostra città con la disponibilità del conduttore arch. Nino Principato ci ha fatto rivivere un segmento importante della nostra storia cittadina. Il suo incipit all’inizio del percorso:
“Targa Istituto Dante Alighieri – 29 gennaio 1848 dalle ore 9.00 il popolo di Messina era già insorto e in quell’occasione la furia popolare distrusse alcuni monumenti che erano delle opere d’arte tra cui Ferdinando II di Borbone con il cui bronzo fusero dei cannoni. Ancora Garibaldi non c’era non esisteva si decide a venire in Sicilia (impresa dei MILLE) perché vede che Messina si ribella dopo si ribella Palermo allora pensa che la Sicilia è pronta e pensa possiamo partire da Quarto per andare a Marsala…” – e poi la tipica espressione messinese “casa e putia” a seguire Carlo V – Carlo II – Ferdinando di Borbone Cavour e Mazzini … Lepanto
L’itinerario riguardava il percorso delle mura di cinta della città da via Boner alla via Fonderia. Impossibile riportare la quantità di notizie c la ricchezza dei particolari di cui ci ha fatto partecipe l’arch. Principato. Incastonato in questo itinerario la preghiera del “Padre Nostro” dinanzi ad una icona voluta da un messinese per ricordare le !Anime del Purgatorio”. La preghiera è nata dal moto spontaneo dell’animo dell’ing. Enzo Colavecchio (LAP).
Nota Blog – “Quello che posso e voglio esprimere e il senso indomito dei messinesi che dopo un lungo letargo in modo singolare riapparirà per dare la giusta dignità a tutta la Città.”