Messina – Incontri SAE – «L’Umanesimo del “Soka Gakkai”»

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Giovedì 14 Novembre 2013 –SAE – Incontro con buddisti della Soka Gakkai – Conoscere per dialogare (Prof. Benedetta Alosi)

La cronaca di Carmelo LABATE

In un clima di perfetta accoglienza si è svolto il 14 novembre 2013 l’incontro del Segretariato Attività Ecumeniche, Gruppo SAE di Messina, con la Comunità Buddista del Soka Gakkai Italiano presente 2013_11_14-3°ECU-SAE-BUDDISMOMessina. Accoglienza da parte della comunità parrocchiale di San Domenico, guidata da p. Giuseppe Sabato op., sia logistica che per il numero delle persone presenti e interessate, soprattutto per la partecipata presenza di un gruppo di giovani. Accoglienza dei rappresentanti della comunità buddista che hanno creato subito un clima di fraternità. Naturalmente presenti molti soci del SAE che, insieme alla responsabile Daniela Villari, hanno tessuto reciproche conoscenze e relazioni con la caratteristica sensibilità dell’attenzione all’altro.

L’inizio è stato come una preghiera comune. Daniela ha letto dei versetti del Discorso di Buddha sull’amore universale: «Così dovrebbe agire chi pratica il bene / e conosce il sentiero della pace: / essere abile e retto, / schietto nel parlare, gentile e umile, dalla vita frugale, non gravato da impegni, / sereno, soddisfatto con poco, / calmo e discreto, / non altero o esigente». Ed ha ricordato poi che il motivo dell’incontro, per noi cristiani, nasce dalla consapevolezza che la presenza della Parola e dello Spirito di Dio sono ovunque in azione (Eb. 1,1-6; Nostra Aetate nn. 1-2); bisogna sapersi mettere in ascolto anche quando essi hanno un nome diverso o non hanno nome.

2013_11_14-3°ECU-SAE-BUDDIS2013_11_14-3°ECU-SAE-BUDDISMOMOCosì Ernesto, Roberto, Mariangela, che hanno sostituito Benedetta perché influenzata,  hanno proseguito col presentare la loro esperienza da quando hanno abbracciato questa “religione”. La Soka Gakkai, “società per la creazione di valore”, viene tramandata da maestro a discepolo. Il primo punta verso un obiettivo e mostra i mezzi più efficaci per raggiungerlo; il discepolo lotta per realizzare questo ideale. La loro corrente s’innesta sul buddismo giapponese che fa capo a Nichiren Daishonin monaco del 13° secolo riveduta nel Novecento da colui che i SokaGakkai considerano maestro spirituale, Daisaku Ikeda.

Alla base c’è la convinzione che ogni persona abbia una carica interiore positiva. Basta soltanto focalizzarla ed essa cambierà in meglio la propria vita e di quelli coi quali si entra in relazione. La pratica per catalizzare questa energia è la recitazione del Nam-myoho-renge-kyo, composta da alcune parti del Sutra del Loto, pratica che permette a tutte le persone di mettersi in armonia con la forza vitale dell’universo (Dharma), la quale sprigiona saggezza, coraggio, compassione, ecc. facendo emergere la natura del Buddha, potenzialmente presente in tutte le vite. La preghiera costante, oltre a trasformare la propria vita riesce a contribuire alla felicità degli altri, con un impatto positivo in tutta la comunità in cui si vive. Tale devozione (Nam) è la legge mistica o principio naturale che regola l’evolversi della vita in tutto l’universo. Per questo non si tratta di una preghiera rivolta ad un essere superiore, ma l’armonizzare le proprie qualità con il ritmo dell’universo stesso. Da cui una germinazione di valori quali la libertà, il rispetto della dignità umana, la nonviolenza, la partecipazione alla costruzione del bene comune, ecc. Chi vive nel mezzo di una realtà stressante come la nostra, in continuo mutamento, fa bene a puntare sulla trasformazione del proprio essere e riuscire a indirizzare le tendenze egoistiche di una felicità passeggera verso la felicità condivisa con gli altri.
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Quando i relatori si sono fermati sono stati investiti da una valanga di domande pertinenti sul concetto di illuminazione (non un traguardo che si raggiunge, ma la sfida quotidiana a migliorarsi); sul cos’è il Sutra del Loto (il fiore puro che cresce in uno stagno melmoso è immagine della possibilità vitale data a tutti di poter emergere dal bel mezzo dei problemi e delle battaglie quotidiane); sulla visione del mondo occidentale ed orientale, e così via.
La Soka Gakkai coopera con le altre religioni nella convinzione che, sul piano dei complessi temi che riguardano gli esseri umani, insieme si possa dare un contributo all’umanità e ci si possa dirigere attivamente verso una giustizia vera, un disarmo specialmente atomico, una corretta cura dell’ambiente e una pace duratura.
Il tempo a disposizione è stato tiranno e, per la quantità delle domande attinenti, molte sono rimaste inevase. Ma lo scopo si era ormai raggiunto: conoscere l’altro stabilendo un contatto fraterno. Grazie a tutti quelli che vi hanno collaborato. (Carmelo Labate).

SAE – SEGRETARIATO ATTIVITÀ ECUMENICHE – Gruppo di Messina (Associazione Ecumenica “E. Cialla”)

 

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