Sulla Mostra di pittura e scultura di Antonio Amato tenutasi dal 4 al 10 febbraio 2012 presso lo “studio d’arte Kalòs”
«Riflessioni e personali sensazioni Un vero Poeta, un vero Artista è un altruista. Mette a disposizione degli altri un Riverbero della Sapienza. I doni ricevuti li traffica, li fa fruttare. Non importa se non si scandaglia fino in fondo l’animo del poeta se non si comprendono tutti i suoi passaggi. L’importante è venire a conoscenza di un mondo nuovo, di sensazioni forti, di radici coltivate nella vita, di sacrifici fatti per essere fedeli al Cuore del Mistero.»
Una carrellata delle 16 Tavole incentrate sugli ulivi dell’orto del Gethsémani, meditazione svolta attraverso le figure degli ulivi millenari ancora presenti a Gerusalemme ai piedi del “Monte degli ulivi”. E’ una meditazione su quel luogo che è stato per qualche anno il luogo “privato” di Gesù e dei suoi amici. Un luogo dell’anima dove raccogliersi in preghiera o semplicemente a godere della frescura nelle serate afose dell’estate palestinese. Il percorso è anche soprattutto un percorso intimistico e se vuoi anche mistico, svolto anche attraverso il filo rosso di brevi poesie che raccontano le emozioni che i contorni tronchi degli alberi comunicano a chi voglia ascoltarli.
La quotidianità dell’orto: 1° – La faccia del mondo ha rughe d’ulivo. / Uno zufolare d’ape sulle zagare,/ è controcanto ad un pianto sommesso
La quotidianità dell’orto: 2° – Scalpiccio di sandali e spezzare di foglie./Una lucertola si nasconde tra i rami d’ulivo./Saluti allegri: vi chiamerò amici
La quotidianità dell’orto: 3° – Verso il Cedron che scorre poco distante,/gli ulivi allungano le aridi radici;/nelle arse notti d’estate.
La preghiera: 1° – Il gufo ha spento gli occhi e tace./Tra gli ulivi si confonde il suo pianto:/ritto, le braccia levate, le mani aperte.
La preghiera: 2° – Così pregate con braccia curvate,/e mani che scavano l’aria./Come ulivi antichi, intrecciate ossa nervi e vene.
La preghiera: 3° INSEGNACI A PREGARE – Posando le spalle sul tronco d’ulivo/dove formiche bisbigliano sentieri:/parole lente: Abbà! Padre nostro.
Dialogo con Pietro: Pietro mi ami? – Mi ami tu come le foglie degli ulivi?/Come i suoi succosi e gonfi frutti?/Come il suo tronco dalla ruvida pelle?
Tradimenti: 1° GIUDA DAVANTI AL SINEDRIO – Cercatelo tra gli ulivi dove è solito stare./cercatelo in silenzio nell’ombra più scura./cercatelo come riposo nella notte insonne.
Tradimenti: 2° LA NOTTE DELL’ARRESTO – Su una foglia d’ulivo un grillo./Ora che il vento scivolando tra i rami/canta un saluto: Rabbi, maestro.
Tradimenti: 3° PIETRO E IL CANTO DEL GALLO – Dimmi Pietro, quale canto intonerà l’alba?/Lo spezzarsi violento di un ramo d’ulivo?/Il duro verso di un giovane gallo?
Sulla croce – Nel tuo cuore mi sono innestato/come ulivo sul tronco di ogliastro./Le gambe piantate, le braccia come ali.
La morte sulla collina del cranio – Ora piove in questo tempo di mezzo/e dalla collina il ruscello è di sangue./In un tronco di ulivo è una tomba di rami e foglie.
La deposizione nella tomba – Da un giovane ulivo è l’olio per ungergli il capo./Scorrerà sui suoi occhi, sugli zigomi, sul mento,/Lo profumeremo come sposo nel vento nuziale
Dialogo con Tommaso incredulo – Il dito metti nel contorto nodo, nel suo cavo./Tommaso, graffia con le unghia i profondi solchi:/carezza l’ulivo, scava intorno al suo tronco.
Le parole dell’ulivo: 1° – Anche tu ora mi stai davanti passante del giorno./Domani vedrò altri volti scorrere veloci./E tu dove sarai? A chi mostrerai la tua domanda?
Le parole dell’ulivo: 2° – Quanti anni ancora mio dolce amico./per quanto tempo ancora racconterò il racconto?/Lascia che il mio tempo dia ragione al tempo.