Messina – BFC -«La forma autobiografica del ‘pensiero di Emanuele Severino:

martedì 7 novembre 2017Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini di Messina

“I pellegrini dell’assoluto
– tra i segnali silenziosi e i molteplici indizi

2° appuntamento

EMANUELE SEVERINO

IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI 

padre Filippo Cucinotta

Dopo il commovente ‘incontro con Etty Hillesum (unica donna di questo ciclo), padre Filippo Cucinotta rivolge il suo investigativo illuminante’faro su EMANUELE SEVERINO ed evidenzia che, data la grandezza del personaggio, aumenta la difficoltà del confronto relativo al peso delle domande e al conseguente rischio delle risposte che se ne possono carpire-trarre. Allo stesso tempo dichiara che il confronto perseguito non avverrà sul  pensiero filosofico ma sulla provocazione che il confronto  suscita in lui come religioso e quindi anche in noi. La scaletta di conoscenza e le tappe prevedono questo procedere: 1) Emanuele prima di Severino –  2) Il pensiero : la struttura – 3)  Il pensiero: la forma autobiografica4) Il Cristianesimo secondo Severino 5) Severino secondo il Cristianesimo6)  Il Cristianesimo dopo Severino7) Da Emanuele a Federico Severino.

Severino è un artista che si confronta con tematiche cristiane e la chiave di lettura dei suoi scritti viene individuata in quella degli affetti. Afferma che due sono gli affetti che lo hanno segnato in modo particolare il fratello Giuseppe e la moglie. “ Mio fratello Giuseppe (che è anche il primo dei miei morti 1942) quando avevo dodici anni incominciò a parlarmi della filosofia mi sembrò di scorgere un cielo nuovo e alla sua morte la religione era diventata una specie di scala per restare vicino a mio fratello … ed essendo rimasti a casa i suoi libri decisi di proseguire i suoi studi di filosofia.”

L’altro affetto  è mia moglie Esterina (definita una delle donne più belle di Brescia, convalidando il detto che “le donne belle si innamorano degli uomini brutti“). La sua morte, avvenuta dopo quella dei genitori, è stata la ferita più profonda della mia vita. Continuando a parlare ricorda che “Il suo secondo nome era Violette, in onore della nonna francese e questa grazia femminile d’Oltralpe mia moglie se l’è portata sempre dietro”. Severino ricorda ancora che ha condiviso la vita con lei dall’età di sedici fino agli ottanta anni e concludendo questo pensiero afferma «ESTERINA insieme a tutti i miei morti mi ASPETTA»

Nota Blog – Questa è una incompleta e parziale sintesi dei primi 14 minuti di un coinvolgente incontro, apprezzato moltissimo dall’ uditorio che ha gremito la sala della Biblioteca dei frati Cappuccini.. 

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