Messina – «Tre Vescovi per Tre Presbiteri … Ordinati … a servizio della Chiesa universale»

sabato 22 aprile 2017 Duomo – Presenti i Vescovi Benigno Papa e Santino Gangemi. L’Arcivescovo Metropolita Giovanni Accolla ha Ordinato i suoi tre primi Presbiteri i Diaconi:
DON PAOLO DE FRANCESCO
DON GIUSEPPE MAIO
DON GIOVANNI STURIALE

Felicità e contentezza del Padre che accarezza i suoi figli. Immagine del Dio che asciuga ogni lacrima. Non poteva esserci inizio migliore. La durezza delle stimolanti parole pronunciate dall’Arcivescovo Giovanni Accolla fanno un tutt’uno con l’autenticità del suo essere Pastore della Chiesa che è in Messina Lipari e Santa Lucia del Mela. Banditi i toni mielosi e distaccati, retaggio della frattura tra padre e figli uniti nel Sacerdozio ordinato, abbiamo partecipato con crescente consapevolezza spirituale alla manifestazione del Vangelo nella Casa di tutti i messinesi. Stavolta, (Messa crismale), i toni sono stati variegati, le tonalità giuste per ogni appello all’intelligenza del cuore e a quel sentirsi “pietra viva” dell’edificio spirituale della Chiesa che tutto comprende, che tutto e tutti accoglie per dispensare i Doni della Resurrezione. Gesù nella Croce, quando tutto aveva compiuto, effuse lo Spirito (spirò), prima però, (colpito dalla lancia del soldato romano), aveva emesso acqua e sangue (Segni del Battesimo e dell’Eucaristia). Poco prima, il Giovedì, nella ‘voluta Cena con tutti i suoi apostoli, aveva istituito l’Eucaristia e il Ministero del Sacerdozio. “Prendete… mangiatene e bevetene TUTTI…“. … Quindi anche lo stesso, perfido  Giuda…che ha intinto il pane nello stesso piatto … o mangiato il boccone offertogli da Gesù… non è stato rifiutato. Per questo si potrebbe dire che anche il ‘Traditore … entra a pieno titolo nel misterioso e misericordioso piano di Dio.

NOTA BLOG – Cosa possono fare i Laici per questi Presbiteri? Dalla Lumen Gentium … «I LAICI Secondo la scienza, competenza e prestigio di cui godono, hanno la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa. ”

Per questo, formuliamo l’augurio che questi nuovi Presbiteri, come primi collaboratori del Vescovo, sappiano mettere a frutto, nella porzione del Popolo di Dio, il compito a loro affidato. E seguendone l’esempio, “… riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, con fiducia affidino loro degli uffici in servizio della Chiesa e lascino loro libertà e margine di azione, anzi li incoraggino perché intraprendano delle opere anche di propria iniziativa.

Considerino attentamente e con paterno affetto in Cristo le iniziative, le richieste e i desideri proposti dai laici e, infine, rispettino e riconoscano quella giusta libertà, che a tutti compete nella città terrestre.

Da questi familiari rapporti tra i laici e i pastori si devono attendere molti vantaggi per la Chiesa: in questo modo infatti si afferma nei laici il senso della propria responsabilità, ne è favorito lo slancio e le loro forze più facilmente vengono associate all’opera dei pastori. E questi, aiutati dall’esperienza dei laici, possono giudicare con più chiarezza e opportunità sia in cose spirituali che temporali; e così tutta la Chiesa, forte di tutti i suoi membri, compie con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo.

Conclusione

38. Ogni laico deve essere davanti al mondo un testimone della risurrezione e della vita del Signore Gesù e un segno del Dio vivo. Tutti insieme, e ognuno per la sua parte, devono nutrire il mondo con i frutti spirituali (cfr. Gal 5,22) e in esso diffondere lo spirito che anima i poveri, miti e pacifici, che il Signore nel Vangelo proclamò beati (cfr. Mt 5,3-9). In una parola: « ciò che l’anima è nel corpo, questo siano i cristiani nel mondo » (Lettera a Diogneto)


 

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