giovedì 23 febbraio 2017 – ore 18.00 – Chiesa “SS. Annunziata dei Catalani” – Messina
Cristianesimo e Islam per una Città plurale – dialoghi di conoscenza e riconoscimento reciproco – II° ciclo – 2° incontro tematico
«Autorità spirituale: fonti e prassi»
Relatori: prof. Francesco BARONE, rappresentante della Comunità islamica di Catania, e S. E. Mons. Domenico MOGAVERO, vescovo di Mazara del Vallo. Moderatore prof. Andrea NUCITA, Comunità di S. Egidio.
Due relatori, due voci nitide e coinvolgenti un solo anelito di verità. Le facce del diamante sono tante e tutte splendenti. Anche il moderatore ha saputo rifrangere la luce della conoscenza e della comunione. Bisogna ascoltare con il cuore e vedere con gli occhi in fronte.
Presentazione Diacono Santino Tornesi – Segno dell’incontro il “Bastone” a cura dei ragazzi del Servizio Civile Caritas coordinati da Chiara Pistorino. Preghiera iniziale Mohamed Refaat (presidente della Comunità Islamica) e Diacono Santino Tornesi
Qualche riepilogo e ricucitura del moderatore Nucita. L’autorità si esplica nel servizio e solo così diviene espressione massima dell’autorevolezza. Le dispute tra Giovanni e Giacomo per stabilire chi dei due fosse il più importante… e aggiungo la madre che vuole per i figli il …posto al sole, a sinistra e a destra del Verbo.
- Un flash sulla nostra incapacità di essere misericordiosi. «Dice il Profeta, l’uomo cammina verso Dio – Dio corre verso l’uomo.» – « Il Padre vide il figlio da lontano e gli … corse incontro…»
Per la valenza e attualità della testimonianza, riporto quasi interamente la premessa del vescovo Domenico MOGAVERO. Questa sua ‘emozione ci conferma il compito specifico del Pastore che pasce, cura, aiuta e sostiene il suo gregge. Non sempre ciò si avvera...
«Vengo dall’emisfero occidentale …avrei fatto prima ad arrivare a Tunisi che a Messina…in questa parte della Sicilia…in questa splendida Chiesa. Io sono stato molto indeciso sul taglio da dare al mio intervento anche perché sono reduce da una serie di emozioni particolari sono stato tre settimane fa in Senegal assieme ai vescovi del Nord Africa, la conferenza regionale dei Vescovi del nord Africa comprende i vescovi di Libia Algeria Tunisia e Marocco ( I vescovi libici, per le note vicende, non hanno potuto partecipare). Io partecipo regolarmente dal 2011
alle loro riunioni senza nessuna investitura ufficiale come vescovo della chiesa cattolica che si affaccia sul mediterraneo. L’incontro è avvenuto in un monastero benedettino distante 50 Km dalla capitale Dakar, e sull’onda di quella emozione anziché dare un taglio giuridico preferisco farmi trascinare dall’onda dell’emozione, perché credo, che un tema così impegnativo, se affrontato in termini giuridici, rischia di farci inaridire di più il cuore e la mente e di non condurci al cuore del problema. Qual’è l’emozione che io ho vissuto adesso veniva richiamato il provvedimento del Re del Marocco a proposito della libertà di coscienza,…nei paesi arabi il punto discriminante e la differenza tra la libertà di coscienza e la libertà di culto. La libertà di coscienza è riconosciuta la libertà di culto .. dipende. In particolare la legislazione del Marocco ha depenalizzato … il passaggio dall’Islam ad altre religioni. Qual’è l’emozione dalla quale io provengo: quello di veder in un paese come il Senegal una pacifica convivenza tra le diverse religioni, e se non fosse stato per le differenze di colore mi sarei sentito a casa a Mazara del Vallo dove la compresenza di cristiani ed islamici non costituisce problema ne dal punto di vista religioso ne dal punto di vista sociale. Siamo giunti già alla settima generazione. Io ho visto in Senegal comunità che non si ignorano e meno che mai si combattono in modo antagonistico… ho visto delle comunità che vivono una relazione umana, ho visto preti e vescovi in abito talare per le strade, ho saputo di Chiese che vengono costruite senza nessuna contrarietà e restrizione da parte dell’autorità civile. I vescovi siamo stati ricevuti dal capo dello stato musulmano attorno ad un tavolo senza troppe formalità di tipo trionfalistico presente il primo ministro, dialogo molto piano con interlocuzione e alla fine sono rimasto piuttosto sbalestrato perché il Presidente della Repubblica ha chiesto a noi vescovi di fare la preghiera conclusiva. Il Vescovo delegato per le attività inter-religiose, sottolineava come la prima forma di relazione inter-religiosa fra Islam e cristianesimo sia la relazione tra le persone, diceva molto chiaramente non ci imbarchiamo in un dialogo dottrinale perché ci impelaghiamo senza arrivare da nessuna parte, costituiamo coltiviamo un a relazione umana che non ci faccia dimenticare le idee degli altri che ci faccia rispettare e stimare che ci renda presenti nei momenti importanti delle rispettive confessioni religiose, i musulmani partecipano alle feste principali della Chiesa cattolica così come i cattolici si rendono presenti nei momenti più significativi dell’esperienza religiosa islamica e tutto questo giova tantissimo a rendere il clima più vivibile e costruttivo… Ho raccontato questa emozionante esperienza perché dobbiamo smetterla di pensare che sia impossibile la coesistenza, la convivenza pacifica tra cattolici ed islamici … … è possibile oggi che noi sperimentiamo rapporti veri e belli, io conosco diversi Imam di varie parti dell’italia e vi assicuro che un’esperienza esaltante quella di potersi incontrare con persone che dal punto di vista religioso hanno una sensibilità e una finezza spirituale che ci fa proprio incontrare proprio perché riscontriamo nel nome dell’unico Dio nella fede che ci unisce incontriamo dei caratteri che ci aiutano ad andare avanti e a testimoniare a tutti che Dio non può essere nemico di nessuno che la fede non è qualcosa che in qualche modo diminuisce o attenta alla libertà delle persone e che è possibile incontrarsi tra persone che professano esperienze diverse senza doversi far necessariamente condizionare dal dubbio o dal pregiudizio o dal vezzo di doversi trattare per forza da nemici. Entro nel merito …»
Il rappresentante della Comunità islamica di Catania, prof. Francesco BARONE, 2° relatore, dopo aver proclamato il segno distintivo “Nel nome di Dio clemente e misericordioso” con cui si iniziano tutte le azioni della vita quotidiana del credente e tenendolo ben presente nell’incontro con ogni persona. Manifestava il suo apprezzamento per il resoconto del vescovo Mogavero sulla esperienza fatta in Senegal considerata dai musulmani “terra benedetta per l’Islam”. E subito sottolineava, l’indole quasi francescana di questo popolo, dotato di grande semplicità che manifesta grande gioia e gratitudine al Creatore per il dono della vita. Concorda, anche, sul fatto che il confronto dottrinale non è sempre la via ottimale per incontrarsi. Il Profeta, nel Corano, era solito dire, seguendo Allah, quando discutete con i cristiani, poneva già la questione del dialogo interconfessionale, fatelo nel migliore dei modi, con le più belle maniere e venite ad una parola comune tra di voi, cioè non andate a cercare gli elementi che dividono dietro i quali c’è un disegno divino che non spetta all’uomo scrutare, ma cercate piuttosto quello che avete in comune, quello che ci unisce e certamente il legame con Dio. Il Corano ripete più volte il vostro Dio e il nostro Dio è un unico Dio non solo comprensione con i cristiani invitandoli a cercare insieme ciò che unisce le due religioni. … E’ lo stesso Dio che si offre con economie di salvezza diverse , con dei modi diversi ma perché Dio ama evidentemente la diversità e quindi sicuramente può permettersi questo lusso di rivelarsi agli uomini in modi diversi poi sta al cuore seguirlo secondo i moti che esso detta L’incontro avviene nel comportamento la religione deve formare il carattere…
NOTE – prof. Francesco BARONE, dottore in Storia medievale, cultore della materia presso l’Università degli Studi di Catania per gli
insegnamenti di Archeologia medievale e Storia degli insediamenti medievali, rappresentante della Comunità islamica di Catania, e S. E. Mons. Domenico MOGAVERO, vescovo di Mazara del Vallo, dottore in diritto canonico ha ricoperto molteplici incarichi presso la CEI, dal 2007 al 2010 è stato Presidente del Consiglio per gli Affari Giuridici. A tutt’oggi è vescovo delegato per la Carità e per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Siciliana.
prof. Andrea NUCITA, ricercatore presso l’Università degli Studi di Messina e membro della Comunità di S. Egidio.
* ** La Comunità Islamica di Messina e l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, rappresentata da Consulta delle Aggregazioni laicali, Caritas, Ufficio Migrantes e Ufficio per il Dialogo interreligioso, a seguito della positiva esperienza del precedente ciclo 2016, ripropongono per il 2017 cinque incontri a tema, con lo scopo di continuare e progredire nella conoscenza, nel riconoscimento reciproco e nella convivenza pacifica. Nella consapevolezza che la comprensione delle reciproche affinità e differenze aiuti a stabilire un clima di maggiore dialogo e serenità per la realizzazione di una Città plurale.