9 novembre 2016 – Sala multimediale Istituto Cristo Re – Dino Calderone, chiarisce, nella sua introduzione, i motivi che hanno portato, i quattro Uffici diocesani, a scegliere il bergamasco Don Massimo Rizzi come relatore dell’incontro di formazione “Noi e l’Islam”.
Tra i tanti motivi, cito solo quello, del bisogno, di un sano approccio pastorale con chi ha una irrazionale paura dell’Islam per opporsi a chi speciosamente ad arte fomenta questa paura. Nel saluto di accoglienza, il delegato diocesano, mons.Tanino Tripodo, ha elogiato l’iniziativa, avente valore culturale e pastorale. Riferendosi poi a dicerie attuali, ha sottolineato con forza di non fare “dire alla Chiesa cattolica cose che non dice“, per questo ha ricordato la Dichiarazione NOSTRA AETATE – del Concilio Vaticano II riguardante le relazioni della Chiesa con le Religioni non cristiane. Ne ha evidenziato il passo relativo alla mutua comprensione. “noi ci sforziamo di conoscere la realtà musulmana e la realtà musulmana si sforza di conoscere noi; non quindi unilaterale, ma da entrambe le parti – reciprocità. E seguito poi l’intervento di Dario Tomasello che ha porto i i Saluti della Comunità islamica. “Dobbiamo superare le difficoltà e compiere un cammino veramente condiviso, – la conoscenza contro la paura, è anche una sfida per il ritorno alla parola di Dio nel Corano, – una parola civile tra voi e noi per mettere a fuoco la Rivelazione – Dio se voleva, avrebbe fatto un’unica comunità, quindi vi farà conoscere se siete in discordia perché tutti ritornerete a me.”
E’ così giunta l’ora del bergamasco. Molla il microfono e con voce stentorea tuona “I bergamaschi saltano tutti i passaggi formali“. (Gigi Riva faceva lo stesso con i difensori avversari avviandosi a saettare verso rete). Cita nuovamente NOSTRA AETATE aggiungendo che papa Paolo VI (bresciano di Concesio-*nb) nel chiudere il Concilio VII utilizzava queste parole -«per la Chiesa nessuno è straniero – nessuno è escluso – nessuno è lontano»
Poi ci siamo addentrati in chiavi di lettura (- slide – domande a sorpresa – risposte incorporate )- per arrivare poi a dire tutto, specialmente nella parte finale. “Penso che l’esperienza che si fa nella mia Diocesi di Bergamo possa essere un’esperienza condivisa, mostrandovi concretamente quello che noi stiamo provando a realizzare da circa una decina d’anni.”
Alcune affermazioni – Il primo problema da risolvere è la conoscenza dell’altro e della sua religione.
1 – Io sono, nella misura in cui sono responsabile dell’altro – 2 – E se Dio, oggi ci stesse parlando proprio attraverso la presenza dei musulmani? – 3 – Solo insieme c’è un futuro
Adesso domande – Molte dalle slide – Perché ci interessiamo dell’ISLAM?
Perché sono a casa nostra… – Perché ci rubano il lavoro…- Perché l’11 settembre 2001… – Perché dobbiamo difenderci…- perché si mostrano arroganti nei confronti dei cristiani.
Riepilogando, al netto della nota Blog, Il prof.re Don Massimo Rizzi ha dimostrato una solida competenza specifica, ha tratteggiato il buon lavoro fatto sul campo, frutto anche della semina dei suoi predecessori… ha dispensato in ultimo validissimi consigli e suggerimenti che urgono essere sperimentati a tutti i livelli. Quindi buon lavoro a Suor Tarcisia Carnieletto – Don Giuseppe Brancato – Diacono Santino Tornesi e Dr. Santi Calderone
Nota Blog – (“Per sorridere un po, dopo quasi 30 anni)” – Un approccio tipologicamente sferzante e anche scostante, uso a molti bergamaschi, siano essi abitanti di ‘sotto o di ‘sopra. (Conoscenza diretta avuta ad un “Convegno sulle acque della Lombardia” dell’ottobre del 1987 a Rovato (BS) ben organizzato da Italia Nostra per i docenti delle Superiori).