sabato 15 ottobre 2016 – Soriano Calabro (VV)
«Viaggio ecumenico – artistico»
Il SAE di Reggio Calabria guidato dalla prof.ssa Gigliola Pedullà Vazzana, ha ancora una volta centrato l’obiettivo di far conoscere luoghi e opere che con difficoltà arrivano sotto la luce dei riflettori. Con la preziosa interlocuzione della sovrintendente dott.ssa Sivana Iannelli e della competentissima Angela per il FAI, il numeroso attento e competente stuolo di visitatori, ha potuto visitare il museo dei marmi, ascoltare il racconto pertinente di ogni frammento e ammirare de visu i resti marmorei dell’antica Chiesa del Monastero di San Domenico, in rovina. Questo Museo dei marmi, in parte saccheggiato nel tempo, da ancora un’idea della magnificenza di questa Chiesa dedicata a San Domenico, in cui trovano posto le effige di tanti altri Santi e Sante: San Domenico- San Francesco di Paola -S. Teresa di Lima – Santa Caterina da Siena – San Tommaso d’Aquino – Santa Maria Maddalena – Pio V e tanti altri : a cui hanno lavorato i maggiori artisti del settecento napoletani, romani, siciliani… Si tratta di un grande esempio di architettura barocca.
Anche la visita alla Biblioteca Calabrese, ha riservato notevoli positive sorprese. La struttura bibliotecaria ha una imponente presenza di rari libri, scritti ed opere di autori calabresi e non, che hanno in comune un’unica protagonista, la Calabria. La Biblioteca si presenta linda e confortevole in tutti i suoi ambienti. La visita alla nuova Chiesa Santuario riedificata nel 1838 sul sito di uno dei chiostri dell’antico omonimo convento seicentesco in rovina dopo il terremoto del 1783 ha fatto percepire la grandezza e la magnificenza dell’antico convento di San Domenico. Poi l’incontro con il frate Domenicano Eligio che ci ha introdotti nella conoscenza di questo Santo predicatore, di cui si diceva “che di notte parlasse con Dio e di giorno parlasse di Dio agli uomini.”
Note didascaliche-tratte da Wikipedia
«Soriano Calabro (IPA: so’rja?no[2], Suriano in calabrese) è un comune italiano di 2447 abitanti[3] della provincia di Vibo Valentia in Calabria. È il centro della “Valle del Mesima“. Ospita il convento di San Domenico di Guzmán e il MUMAR (museo dei marmi dell’antico convento di san Domenico), IL MUTERR (museo del terremoto) e il MUANT ( pinacoteca ).
Il santuario di San Domenico, principale luogo di culto cattolico del paese, è stato costruito nel 1838 sul sito di uno dei chiostri dell’antico omonimo convento seicentesco in rovina dopo il terremoto del 1783.[9] L’architettura della chiesa è tardo barocca: all’interno è conservata una statua di san Domenico scolpita in un unico tronco di tiglio dallo scultore sorianese Giuseppe Ruffo nel 1855, protagonista di eventi miracolosi nel 1870 e nel 1884.[11] Nell’attiguo ex-convento dei padri domenicani, ricostruito in un’ala dell’antico convento, ha sede il municipio di Soriano Calabro ed una raccolta di reperti dell’antico edificio. Il monumento più imponente del centro storico è proprio il vecchio ex-convento dei padri domenicani, in rovina:[12] formato da cinque chiostri, la chiesa era lunga quattro campate ed aveva sei cappelle laterali.[9] Gli avanzi più consistenti si riferiscono alla parte inferiore della facciata della chiesa barocca, mentre rimangono tutte le strutture portanti fino all’altezza del piano terra: l’intero complesso è stato oggetto di un restauro conservativo nel secondo dopoguerra.[9
Mumar Museo dei marmi costituito da marmi creati da artisti settecenteschi appartenenti all’ex-complesso monastico domenicano.Cosimo Fanzago, Matteo Bottiglieri, Francesco Pagano e Francois Dusqunois, a dell’importanza di cui ha goduto il complesso architettonico di Soriano nei secoli passati.
la Biblioteca calabrese: fondata e diretta da Nicola Provenzano, che comprende un patrimonio librario dedicato esclusivamente alla Calabria e ai calabresi di oltre 30.000 titoli.[13] Pubblica dal 1998 la rivista semestrale Rogerius,[14] che raccoglie scritti e studi sulle medesime tematiche e informa sulle nuove acquisizioni della biblioteca. La rivista è diretta da Tonino Ceravolo. Biblioteca e rivista hanno come logo il follaro di Ruggero il Normanno, in riferimento al periodo ritenuto di maggiore splendore per la regione calabrese dopo quello della Magna Grecia. Museo di San Domenico (via San Domenico)-il Muant Pinacoteca-Palazzo San Domenico (sede del municipio)»
Copertina filmato – Unico busto in alabastro di San Domenico