Giovedì 16 maggio 2013 ore 18.30 nella Parrocchia di S. Maria della Consolazione – in Via Del Santo – Messina. p. Felice Scalia s.j. ha riflettuto a voce alta su
Atti 5, 1-11 “Tu non mentisti a uomini, ma a Dio.”
Dopo l’amabile accoglienza di Padre Marcellino e della sua Comunità. La Dott.ssa Daniela Villari, coordinatrice del Gruppo SAE “E. Cialla”, ha brevemente introdotto il tema dell’incontro, “Lettura ecumenica degli Atti degli Apostoli”, e ringraziando preliminarmente e sentitamente il relatore p. Felice Scalia s.j., ha dato poi la parola per la lettura del testo ad una Componente della Comunità parrocchiale.
E’ stata una minuziosa e non scontata rivisitazione dei comportamenti dei vari protagonisti, Anania, la moglie Saffira e l’Apostolo Pietro. rileggiamo il testo:
1Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere 2e, tenuta per sé una parte dell’importo d’accordo con la moglie, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? 4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». 5All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono. 7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell’accaduto. 8Pietro le chiese: «Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?». Ed essa: «Sì, a tanto». 9Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te». 10D’improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 11E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.
PICCOLE NOTE A MARGINE
Padre Felice, dopo aver richiamato i canoni esegetici e gli elementi teologici, ha voluto porre degli interrogativi che favorissero la contestualizzazione e l’attualizzazione del brano nella nostra esperienza di credenti.
I successivi e tra loro diversi interventi, hanno messo in luce aspetti che potevano sembrare contraddittori. Ma sappiamo che, variando il punto di vista, variano le argomentazioni e le conclusioni. Vediamone qualcuna:
«Perché questo racconto, non in sintonia con i precedenti quattro, al capitolo 5° degli Atti degli Apostoli? E’ un fatto vero? O semplicemente, una catechesi sui comportamenti trasparenti che devono tenere i cristiani? Si tratta di ribadire il Primato di Pietro, che essendo ripieno di Spirito Santo, non può essere ingannato? E perché “tanta durezza” – togliere la vita – nel colpire un atteggiamento di furbizia di conservazione. “Pietro si è montato la testa”»
«La mia personale consapevolezza è che la coerenza è un “frutto” molto difficile da raggiungere per l’uomo. “Solo Dio è Fedele”. E noi possiamo solo lavorare, e duramente, per cercare di ridurre le nostre zone d’ombra, rinnovando ogni giorno il Santo Timore di Dio, uno dei sette Doni dello Spirito Santo, inteso come “ fiducioso abbandono alla sua salvifica azione.”»
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